Pertanto, il leopardo segna l’albero, lasciando su di esso il suo odore e tracce visive di artigli.
Il leopardo sembra aver deciso di ripetere il successo internazionale della sua controparte a strisce: sta attivamente strofinando un albero sullo stesso albero.
Avvicinandosi al grosso tronco, un predatore maculato selvatico vi si appoggia con le zampe anteriori e si allunga efficacemente, affilando gli artigli sulla vecchia corteccia.
Questo infatti è il comportamento di marcatura: in questo modo il leopardo marchia un albero, lasciando su di esso il suo odore e la traccia visiva degli artigli si chiama «bullo».
Tuttavia, dall’esterno può sembrare che il leopardo stia cercando di ripetere la famosa foto con la tigre alla maniera delle sfide sui social network.
Ricordiamo che nel 2020 una fotografia della tigre dell’Amur femmina, scattata dal fotografo Sergei Gorshkov con l’aiuto di guide professionali del parco nazionale, è diventaa la vincitrice del prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year.
Sua Altezza Reale Kate Middleton, la Duchessa di Cambridge, ha annunciato questa foto come la vincitrice del prestigioso concorso, che ha presentato più di 49.000 candidature.
Ogni anno, i principali fotografi del mondo rappresentano qui il loro lavoro e la giuria competente sceglie i migliori.
La nuova foto del leopardo dell’Estremo Oriente conferma ancora una volta che la natura è il miglior artista.
Raggiungendo la volontà, il leopardo dell’Estremo Oriente si allontana dall’albero e fa i suoi affari.
La popolarità di questo particolare albero tra le potenziali «stelle» non è casuale: è piuttosto grande e si staglia visivamente sullo sfondo del paesaggio circostante.
Tali alberi, così come le rocce, in particolare, attirano l’attenzione dei rappresentanti della fauna selvatica, che di solito notano gli oggetti più evidenti. Gli scienziati chiamano questo fenomeno un campo di segnale biologico.
Non è spesso possibile ottenere scatti così spettacolari. Ti permettono di studiare il comportamento degli abitanti del «Paese del Gattopardo», senza disturbarli.
In totale, nel Parco Nazionale sono installate 400 trappole fotografiche, che portano terabyte agli scienziati delle foto e dei video più preziosi di animali rari.